Potrebbe sembrare un argomento per bambini ma il tema Angeli è estremamente complesso e forse anche per certi aspetti “delicato”. E’ necessario quindi trovare una modalità per aprire il discorso, che naturalmente sarà una sintesi, che possa stimolare il lettore.
La cultura ebraica conosce e insegna come entrare in contatto con le frequenze delle energie angeliche e utilizzare il potere di guarigione e i doni di ciascun di loro.
Per la cristianità invece, viene da pensare che questi compiti di aiuto siano stati assegnati ai Santi patroni o protettori sotto forma di preghiere d’intercessione. Per tutti giunge una fase, nel nostro percorso esistenziale, in cui si smette di guardare esclusivamente verso il basso per alzare gli occhi al Cielo: inizia allora l’interesse per la vita oltre la materia, oltre le cose tangibili, oltre la Terra. Per ogni persona questo momento arriva in tempi diversi. In ogni caso capita che, in situazioni della vita che ci mettono alla prova, sentiamo forte il bisogno di aiuto e, magicamente, ci rendiamo conto dei nostri limiti e ci affidiamo al Cielo.
Giungere a quel momento in cui si alzano gli occhi al Cielo per cercare aiuto o più semplicemente delle risposte è per me il momento più importante della nostra vita terrena, è una grazia.
Considerato l’epoca che stiamo vivendo caratterizzata da:

  • pericolo che percepiamo per la salute e per altri importanti aspetti della vita personale e sociale,
  • cambiamenti repentini e continui al quale siamo sottoposti
  • difficoltà che incontriamo nell’adeguarci a questo nuovo paradigma
    è bello proporre, alle persone che ne sentissero il richiamo, la possibilità di avvicinarsi all’approfondimento della conoscenza degli angeli e, restringendo il campo, degli angeli custodi.
    Chi sono? Che funzioni hanno? Come e quando rivolgerci a loro ? Che importanza hanno nella nostra vita?
    Ma, prima di tutto: quale è e come si chiama il nostro personale angelo custode?
    Abbiamo angeli in abbondanza dipinti in tutte le chiese, tante statue e i testi sacri del vecchio e nuovo testamento son pieni di episodi dove sono presenti o intervengono gli angeli quindi li conosciamo, li abbiamo visti raffigurati, ne abbiamo sentito parlare. Ma abbiamo una bellissima, breve, semplice ed unica preghiera all’angelo custode? Per la Chiesa ufficialmente è riconosciuto il culto di tre arcangeli e precisamente Gabriele, Raffaele, Michele e il 2 ottobre dedica una giornata al culto degli angeli custodi.
    San Dionigi (lo pseudo-Dionigi l’Areopagita) nel libro “De coelesti hierarchia”, indica alcuni passaggi del Nuovo Testamento, sulla cui base costruire uno schema di tre gerarchie, sfere o triadi di angeli, ognuna delle quali contiene tre ordini o cori.
    In decrescente ordine di potenza esse sono:
    • Prima gerarchia: Serafini, Cherubini, Troni
    • Seconda gerarchia: Dominazioni, Virtù, Potestà
    • Terza gerarchia: Principati, Angeli Arcangeli, Angeli
    E citiamo qui Sant’Agostino che dice a loro riguardo: la parola “angelo” designa l’ufficio, non la natura.
    Se si chiede il nome di questa natura, si risponde che è spirito, se si chiede l’ufficio, si risponde che è angelo: è spirito per quello che è, mentre per quello che compie è angelo. In tutto il loro essere, gli angeli sono servitori e messaggeri di Dio.
    Per il fatto che « vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli » (Mt 18,10), essi sono « potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola » (Salmo 103,20).
    Il Catechismo della Chiesa cattolica dice: In quanto creature puramente spirituali, essi hanno intelligenza e volontà: sono creature personali e immortali. Superano in perfezione tutte le creature visibili. Lo testimonia il fulgore della loro gloria. Dal suo inizio fino all’ora della morte la vita umana è circondata dalla loro protezione e dalla loro intercessione. Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita. Fin da quaggiù, la vita cristiana partecipa, nella fede, alla beata comunità degli angeli e degli uomini, uniti in Dio.
    La cultura ebraica va oltre. Ci indica che in ciascun coro ci sono otto Angeli e che ciascuno coro è retto da un Arcangelo. E poi, meravigliosamente, ci fornisce anche i nomi specifici di ciascun angelo. Sono quindi 72. Settantadue Angeli Serventi e poi nove Arcangeli a governo di ogni coro.
    Da dove si originano questi 72 nomi che poi definiscono gli “angeli custodi”?
    Gli Ebrei vedono che nel Libro dell’Esodo la scrittura dà forma a qualcosa di unico, che non si ripete in nessun altro punto della Bibbia: tre versetti consecutivi (Esodo 14, 19-20 – 21) sono formati tutti da settantadue lettere ciascuno. Si tratta di quelli che narrano il momento culminante dell’intervento divino, l’aprirsi delle acque del Mar Rosso.
    Da questi tre versetti è derivata la “tecnologia” spirituale che ha dato forma ai 72 Santi Nomi di Dio, vale a dire che combinando le lettere a gruppi di tre si formano i settantadue nomi degli angeli di cui si dice che ciascuno sia una emanazione di una caratteristica specifica di Dio. Nel nome è indicata la missione stessa.
    Tutti i settantadue nomi derivano dall’unica fonte del solo nome di Dio: dunque tutti rappresentano una sfumatura che ci riguarda direttamente, sono tutti “scolpiti dentro di noi”, anche se uno in particolare reca, più di tutti gli altri, la sfida dell’incarnazione attuale.
    Ciascuno di noi è unico e prezioso agli occhi di Dio, del quale rappresenta un pensiero e un’emanazione diretta.
    La figura degli angeli, trova anche testimonianze fuori dalla Bibbia e precisamente nelle antiche conoscenze sapienziali astrologiche ed anche esoteriche relative ad esseri divini e soprannaturali con le ali, appartenenti a varie culture. Si parla inoltre di una archeologia della angelologia infatti il tema di un messaggero che unisce il Divino dall’umano esiste in varie culture.
    I Sumeri (5.000 anni prima di Cristo) sembra siano stati i primi a descrivere una figura angelica, alata e si dice che sia arrivata questa conoscenza anche a loro da una civiltà scomparsa e ancora più antica.
    Zoroastro al tempo dei persiani con la religione monoteistica insegnò che esisto gli angeli come esseri protettori e parlava di gerarchie angeliche.
    Figure alate nell’impero assiro babilonese, in Egitto, nella cultura greca e dei Maja, in India, in Persia (dove prendono il nome di Geni), nel Corano.
    Un invito quindi ad avvicinare questo meraviglioso mondo che costituisce per me una scala a 72 gradini che unisce la Terra al Cielo.
    Il primo passo è il Nome di Dio che ci è assegnato e, dunque, l’angelo custode secondo la tradizione cristiana. E’ un prezioso elemento di introspezione, una guida a orientare meglio noi stessi a conoscerci intimamente e a capire cosa davvero vuole il nostro Sè spirituale, il solo che possa dirci cosa è meglio per noi al di là delle apparenze, delle illusioni del mondo materiale. Ci indica i nostri veri talenti anche quelli nascosti. E’ lui che può aiutarci a non distrarci, a non cadere nelle tentazioni più pericolose per noi: quelle di esprimere il livello più basso delle nostre inclinazioni, quelle che ci possono più di ogni cosa accecare e far scambiare traguardi da poco come cose preziose.

Scritto da:

Claudia Farina

Giornalista e scrittrice, vive a Verona. Specializzata in stampa turistica, cultura del vino ed eresie medioevali, è direttrice della rivista Gardamore. Ha scritto articoli e libri inerenti il lago di Garda, l’Africa, il Medio Oriente e altri Paesi. Collabora con VeraClasse-Travel &Lifestyle Magazine e Food Travel Verde Gusto.
Fa parte di varie Associazioni tra cui Le Donne del vino; Wigwam (Rete associativa per lo sviluppo equo, solidale e sostenibile delle Comunità locali); Fidapa (Federazione italiana donne arti professioni affari ); Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori di vino).
Ultimi libri pubblicati: “Sull’onda. Intrecci d’amore e di viaggio” Delmiglio editore; per Cierre Grafica ha scritto “Catari sul Garda. Maddalena l’apostola e il vescovo donna”; “La svolta nei racconti di dieci donne”; “Boni Homini. Sulle tracce dei Catari e di Maria Maddalena”; “Puri Cristiani. I Catari dal Piemonte alla Sicilia”.