Ad ogni passo una visione, un profumo, un tripudio di fioriture stagionali in una varietà infinita di suggestioni. Siamo ai Giardini di Castel Trauttmansdorff, a pochi chilometri da Merano, in Alto Adige. Con calma rigenerante puoi percorrere sentieri tra i “Boschi del mondo” con specie botaniche di altri continenti; i “Giardini del sole” d’impronta mediterranea, rigogliosi ai piedi delle Alpi; i “Giardini acquatici” e terrazzati con ninfee, fiori di loto e colorate guizzanti carpe giapponesi; i “Paesaggi dell’Alto Adige” tra cui il vigneto con l’antica vite Versoaln, quasi sicuramente la più antica del mondo. Le attrazioni per famiglie sono contrassegnate da una stella, i percorsi indicati con chiarezza, così come i nomi di fiori e piante per aggiungere curiosità e conoscenza alla bellezza dei luoghi. Le piante succulente mostrano l’incredibile diversità e le ingegnose tecniche di sopravvivenza da loro sviluppate, senza dimenticare l’utilità nel fornire frutti, sostanze curative, fibre resistenti e persino noti liquori: il semideserto delle Succulente ospita cactus, euforbie, aloe e agavi.
Altre sorprese incantano i visitatori sull’alta terrazza e nella grotta sotterranea.

Meta ineludibile per coppie di ogni età è il “Giardino degli innamorati” ornato da una cinquantina di varietà di rose, versi in sette lingue e sculture celebranti l’amore. Al centro dell’area stanno tre padiglioni, disposti in forma di imponenti mazzi di fiori che sbocciano da uno specchio d’acqua. Angoli verdi e luoghi appartati invitano a godersi la quiete, rivivere i ricordi, o sentirsi bene nel silenzio.


Avvincente è lo show multimediale sulle origini della vita, visibile in un’alternanza di luce e buio in grotta.
In sintesi, si può dire che i Giardini di Castel Trauttmansdorff presentano, su una superficie di 12 ettari suddivisi in quattro aree tematiche, più di 80 paesaggi botanici con piante da tutto il mondo, estesi su un anfiteatro naturale da cui lo sguardo spazia sulle montagne e su Merano. Il clima mite è un prezioso alleato per la sua floridezza.
Completano l’attrazione un variegato programma di eventi: in estate, in occasione delle “Serate ai Giardini”, il World Music Festival ospita artisti di fama internazionale sul palco del laghetto delle Ninfee. Il venerdì, nei mesi di giugno, luglio e agosto, i Giardini restano aperti sino alle 23 per l’evento “Trauttmansdorff di Sera”: visioni inedite, nel chiaroscuro del crepuscolo e nelle luci baluginanti della notte, sono uno spettacolo che nel Café delle Palme, attiguo al Laghetto delle Ninfee, è accompagnato da un aperitivo lungo con musica dal vivo.
La meraviglia continua nel Castel Trauttmansdorff dove l’amata Imperatrice Elisabetta – universalmente conosciuta come Sissi – trascorreva la stagione invernale. Oggi questo stesso castello custodisce il Touriseum, il Museo provinciale altoatesino del Turismo che racconta 250 anni di storia del turismo alpino, con l’esposizione di oggetti e immagini di grande interesse.


Finita la visita, si capisce perché siano così prestigiosi i premi nazionali e internazionali ricevuti dai Giardini, a suggello di un connubio straordinario tra giardino botanico e attrazione turistica, coronato da arte e cultura.
Per ulteriori informazioni sui Giardini di Castel Trauttmansdorff: www.trauttmansdorff.it @I Giardini di Castel Trauttmansdorff

Scritto da:

Claudia Farina

Giornalista e scrittrice, vive a Verona. Specializzata in stampa turistica, cultura del vino ed eresie medioevali, è direttrice della rivista Gardamore. Ha scritto articoli e libri inerenti il lago di Garda, l’Africa, il Medio Oriente e altri Paesi. Collabora con VeraClasse-Travel &Lifestyle Magazine e Food Travel Verde Gusto.
Fa parte di varie Associazioni tra cui Le Donne del vino; Wigwam (Rete associativa per lo sviluppo equo, solidale e sostenibile delle Comunità locali); Fidapa (Federazione italiana donne arti professioni affari ); Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori di vino).
Ultimi libri pubblicati: “Sull’onda. Intrecci d’amore e di viaggio” Delmiglio editore; per Cierre Grafica ha scritto “Catari sul Garda. Maddalena l’apostola e il vescovo donna”; “La svolta nei racconti di dieci donne”; “Boni Homini. Sulle tracce dei Catari e di Maria Maddalena”; “Puri Cristiani. I Catari dal Piemonte alla Sicilia”.