Indimenticabile il fervore culturale degli anni ‘70 e ‘80 a Verona, un fiorire di eventi, presenze, creazioni, che ebbero un epicentro nella Galleria Linea 70 di Pippo Avola (in foto). Di lui ha scritto Eugenio Carmi: “In questa occasione ho disegnato per Pippo Avola uno dei miei cerchi nel quale invano cerchereste un riferimento alla cometa. Credo proprio che sia dedicato a lui, instancabile viandante normanno che sotto le spoglie di mercante bussa alla mia porta a chiedere un pezzo di carta per continuare a sognare”
Documenti e testimonianze di quegli anni sono presenti fino all’8 febbraio nella Biblioteca Civica di Verona, provenienti proprio dalla Galleria Linea 70. In quell’ambiente straordinario si entrava anche alle nove di sera, tutti potevano acquistare un’opera d’arte e portarla a casa a prezzi accessibili grazie al multiplo d’autore. La Galleria era non solo un luogo d’arte ma anche un spazio dove socializzare e fare relazioni, mentre gli artisti si relazionavano con il pubblico e viceversa. Erano gli anni Settanta e Ottanta, caratterizzati a Verona da un forte fermento culturale e dal desiderio di sperimentare, ben documentati dalla Galleria che, insieme ad altri spazi espositivi, hanno favorito il nascere e il diffondersi di quel clima. L’impegno, la presenza, la ricerca erano vissuti – da alcuni, non da tutti ovviamente – come una sorta di vocazione: agire con gioia, guidati da un fuoco dentro. Ci sentivamo di contare, in virtù di quegli atteggiamenti che davano più valore alla vita.
Il percorso espositivo, che segue quello inaugurato a dicembre nello spazio H83, è stato presentato all’inaugurazione dalla dott.ssa Donata Negrini, dell’associazione Non Capovolgere Arte Contemporanea e si concentra sull’aspetto documentaristico e storiografico. La mostra è stata curata, oltre a Negrini, da Ulyana Avola, Zeno Massignan e Filippo Tommasoli.
In una sala dedicata, l’esposizione comprende una selezione di fotografie, documenti e scambi epistolari che raccontano la storia della galleria e del suo ruolo nel panorama artistico dell’epoca. Le immagini, accompagnate da lettere e documenti originali, offrono uno spunto di riflessione sulla cultura visiva di quegli anni, sulle relazioni tra artisti, curatori e galleristi, e sull’impegno di un ambiente culturale che ha avuto un ruolo fondamentale nella diffusione e valorizzazione della produzione artistica contemporanea.
“Linea 70 è stata una delle gallerie d’arte che a Verona ha fatto un’operazione di grande coinvolgimento della cittadinanza, promuovendo la partecipazione democratica all’arte” ha dichiarato l’assessora alle Biblioteche Elisa La Paglia. Il presidente della Commissione cultura Alberto Battaggia ha ricordato eventi e personaggi salienti di quegli anni, tra cui, in primis, Pippo Avola di Galleria Linea 70, in grado di portare a Verona artisti di grande levatura (tra cui Emilio Vedova, Giuseppe Santomaso, Giulio Turcato, Piero Dorazio, Achille Perilli, Giò Pomodoro, Eugenio Carmi, Emilio Scanavino) e opere che destarono scalpore come l’installazione di Giò Pomodoro “Luogo di Misure” in Piazza dei Signori nel 1980.
“Con la rete ArtiVer ci stiamo impegnando per unire tutte le forze pubbliche e private che operano in questo settore al fine di rilanciare una stagione dedicata all’arte contemporanea, con le implicazioni culturali e sociali conseguenti” ha sottolineato Alberto Battaggia all’inaugurazione. La mostra sarà arricchita dal ciclo di incontri “Un certo clima. Gli anni 70 a Verona”.
Pippo Avola e la Galleria
Le Edizioni Linea 70, fondate da Pippo Avola, ha accompagnato l’attività della galleria che ha operato a Verona per circa un trentennio dal 1973 al 2002, al civico 13 di Via Cantore. Un luogo d’arte, d’incontro e partecipazione che incentivò la conoscenza dell’arte contemporanea, anche con un’operazione democratica svolta in due direzioni: pubblicare prestigiose cartelle di grafica, molte delle quali sono ora un’esclusiva dei collezionisti e la diffusione del multiplo dell’opera d’arte. Tali operazioni consentirono la loro acquisizione ad un numero più ampio di appassionati.

Scritto da:

Claudia Farina

Giornalista e scrittrice, vive a Verona. Specializzata in stampa turistica, cultura del vino ed eresie medioevali, è direttrice della rivista Gardamore. Ha scritto articoli e libri inerenti il lago di Garda, l’Africa, il Medio Oriente e altri Paesi. Collabora con VeraClasse-Travel &Lifestyle Magazine e Food Travel Verde Gusto.
Fa parte di varie Associazioni tra cui Le Donne del vino; Wigwam (Rete associativa per lo sviluppo equo, solidale e sostenibile delle Comunità locali); Fidapa (Federazione italiana donne arti professioni affari ); Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori di vino).
Ultimi libri pubblicati: “Sull’onda. Intrecci d’amore e di viaggio” Delmiglio editore; per Cierre Grafica ha scritto “Catari sul Garda. Maddalena l’apostola e il vescovo donna”; “La svolta nei racconti di dieci donne”; “Boni Homini. Sulle tracce dei Catari e di Maria Maddalena”; “Puri Cristiani. I Catari dal Piemonte alla Sicilia”.