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Presentazione “Puri Cristiani. I Catari dal Piemonte alla Sicilia”
Due Torri Hotel di Verona Piazza Sant'anastasia, 4, Verona VRFestival letterario di Soave domenica 28 maggio ore 10.30 e 7 giugno ore 18.30 al Due Torri Hotel di Verona. Viaggiando in straordinari luoghi e memorie d’Italia, là dove il daimon l’ha portata, l’autrice ha ritrovato le storie dei Catari e visitato gli stessi luoghi con il pathos del ricordo e l’intenzione di divulgarne la memoria. E’ incredibile quante notizie si trovano mentre si cerca qualcos’altro. Partita dalle vicende dei Patarini a Verona e sul lago di Garda, ha scrutato orizzonti sempre più lontani, dalla Francia alla Sicilia. A domande di senso compiuto, sono arrivate risposte adeguate a sciogliere enigmi e illuminare storie sepolte per ottocento anni in varie città. A cominciare dalla piemontese Roccavione soprannominata Nidus haereticorum, dove permane il senso della storia dei Catari e degli Occitani nella rocca e in edifici sacri e laici; l’umbra Orvieto e l’intrico di miracoli, assassinii, ribellioni, lotte tra guelfi e ghibellini di cui rimasero vittime gli stessi Patarini; la calabrese Guardia Piemontese e il genocidio dei Valdesi nel 1561, pure loro martiri dell’Inquisizione, di cui si conserva memoria nel museo e nelle manifestazioni annuali; la siciliana Montalbano Elicona con il castello di Federico III che ospitò i Beghini, i Catari di Spagna al suo seguito e i fraticelli fuggiti dall’Italia centrale, fino alla magia dei megaliti dell’Argimusco. Una galleria fotografica visibile attraverso Qr code invita il lettore a visitare quei luoghi sorprendenti. SCHEDA Editore: Cierre Grafica Data di pubblicazione: 6 maggio 2023 EAN: 9788832102765 ISBN: 8832102765 Pagine: 144 Formato: brossura Costo £ 15
Parco Sigurtà delle meraviglie
Riaperto il Parco Giardino Sigurtà, già premiato come Secondo Parco Più Bello d’Europa e custode di fioriture di impareggiabile bellezza, che si trova a Valeggio sul Mincio (Verona). Ho visitato quel giardino in tutte le stagioni, scandite dalle fioriture. Un milione di tulipani colorano i tappeti erbosi all’inizio di primavera; iris gialli, arancione e viola accompagnano i visitatori lungo il viale da aprile. A maggio, le rose rifiorenti fino a settembre punteggiano il viale loro dedicato, in prospettiva sul castello scaligero di Valeggio. Poi dalie, canna indica fino alle distese delle ninfee, che tingono gli speccchi d’acqua di rosa, rosso, ciclamino. E fior di loto, ortensie, zinnie, hibiscus…fino al foliage autunnale di aceri, topinam-bur, ginkgo, le chiome cangianti in ogni sfumatura di giallo, rosso, marrone. Al momento, infatti, sono in fiore 30.000 rose antiche, in due varietà, sul famoso Viale delle Rose, peonie dai mille colori, centinaia di iris, e ci si può concedere una rilassante passeggiata fiorita di 400 metri con fiori di allium dalle note viola; senza dimenticare i prati smeraldini brillano nella loro bellezza. Oltre a concedersi una rigenerante camminata nei 600.000 metri quadrati del Parco, custodi di alberi secolari come la Grande Quercia, vedute mozzafiato e mete di interesse come il Labirinto, sono attivi i servizi di noleggio golf-cart elettrici e di biciclette elettriche e muscolari (che prevedono continui cicli di sanificazione dei mezzi), oltre alla possibilità di fare un tour sul trenino panoramico, rispettando le norme igieniche di distanziamento sociale. Per gli amanti dello sport è possibile scoprire le bellezze del Parco in sella alla propria due ruote ecologica. È attivo anche il servizio bar al chiosco Iris, a pochi metri dall’entrata, dove sono state collocate barriere di plexiglass a protezione. Per accedere al Parco, è obbligatorio indossare la mascherina, lavarsi e disinfettarsi spesso le mani (è in dotazione ai visitatori un dispenser alla biglietteria), evitare gli assembramenti, mantenere la distanza di almeno un metro da altre persone, evitare di stringere mani, non toccarsi il viso e tossire e starnutire nel gomito. All’interno del Parco sono stati collocati dei cartelli descrittivi per dare ai visitatori indicazioni sul rispetto delle regole di sicurezza sanitaria. Inoltre la Biglietteria ed altri ambienti del Parco Giardino Sigurtà vengono sottoposti a cicli di sanificazione. È consigliato l’acquisto del biglietto di entrata online (ticket.sigurta.it) in modo da evitare code e assembramenti all'ingresso. La direzione, comunque, si riserva di far rispettare il distanziamento. Il Parco sarà aperto tutti i giorni, festivi inclusi, fino all’8 novembre 2020: per sei mesi, quindi, si possono ammirare le sue meraviglie botaniche e storiche Per ulteriori informazioni sul Parco: www.sigurta.it
Isola del Garda.Delle donne e degli ispirati
Dal lago profondo, agli scorci esotici; da draghi e aquile alla villa neogotica-veneziana protesa verso il cielo. E il distacco dalla terraferma, la breve crociera sull’acqua, l’approdo in un paradiso perduto e ritrovato, lungo millenni di storia, scanditi da tombe romane conservate nel Museo bresciano di Villa Giulia; vestigia longobarde e carolinge; celebri presenze come quelle di San Francesco (che piantò per primo gli agrumi sul Garda), Sant’ Antonio da Padova, Dante, San Bernardino da Siena e pure dei pirati! Quest’isola lunga e stretta come una nave, dimora di frati, aristocratici, generali napoleonici, artisti e letterati è di proprietà della famiglia Cavazza. Dal 2002 l’hanno aperta al pubblico, deliziando la sensibilità degli ospiti con il loro patrimonio storico, artistico, paesaggistico e “strettamente personale”. L’isola affiora dalle acque di pertinenza del comune di S. Felice del Benaco, si raggiunge salpando dai porti di Gardone, Barbarano, Salò, Garda, Bardolino e Manerba fino all’attracco al porticciolo, accolti da olivi secolari e piccole sculture a forma di drago e aquila, che campeggiano nello stemma della famiglia Borghese. Il percorso - tra terrazzamenti e boschetti di sempreverdi, fioriture di stagione come la splendida rosa Lady Hillingdon, limonaie e aranceti d’intenso bouquet, capperi abbarbicati sui muri - conduce fino alle celle conventuali del 1400. Mentre lo sguardo raggiunge le rive di Sirmione, Bardolino, Garda e San Vigilio, alte palme, agavi e boungavillea aprono il sipario sull’elegante Villa Borghese Cavazza, complesso di edifici su sette livelli, a ridosso di un promontorio. Meraviglioso il momento del relax, con aperitivo e assaggi di prodotti locali serviti nella panoramica terrazza. Isola delle donne E’ chiamata così per la genealogia femminile degli ultimi due secoli, animata da autentico I care che continua oggi con Alberta Cavazza. Dopo vari passaggi di proprietà, la rinascita dell’isola avvenne con l’acquisizione da parte del Conte Luigi Lechi di Brescia (1817) che vi installò anche una tipografia, cui succedette il Barone Scotti che la rivendette al Duca Gaetano de Ferrari di Genova e a sua moglie, l'Arciduchessa russa Maria Annenkoff, nobildonna da romanzo. Tra il 1880 e il 1900 i nuovi proprietari realizzarono il parco, importando terra fertile e piante esotiche. Al posto di villa Lechi fu edificata la villa in stile neogotico-veneziano tra il 1890 e il 1903, realizzando il sogno dell’Arciduchessa di una Venezia mignon sul Garda. Alla sua morte, subentrò la figlia Anna Maria - sposa del Principe Scipione Borghese di Roma - che ebbe molta cura del parco e dei ricordi di famiglia. Nel 1927 ne divenne proprietaria la figlia Livia, sposata con il Conte Alessandro Cavazza di Bologna, che la lasciò al figlio Camillo e, dopo la sua morte, fu ereditata dalla moglie Lady Charlotte Talbot d’Inghilterra e dai loro sette figli, tra cui Alberta. L’isola degli ispirati Lo spirito contemplativo abita qui, fin dagli eremiti francescani della prima metà del Duecento, tra scalette e stretti sentieri, un boschetto di pini e cipressi, l’acqua verde smeraldo dietro la villa, piante palustri con radici aeree, fioriture di rose, iris, lavande, il paesaggio tropicale di agavi, cycas e le grandiose palme delle Canarie. Nel parterre davanti alla villa, siepi di bosso sapientemente modellate raffigurano il giglio araldico dei de Ferrari. Più in là, ecco il prato con casetta delle fate, il luogo dove meditare con la potenza leggendaria del “Fiore Rosso”, radicato nel Garda come antica sapienza trasmessa per via femminile. E’ una laica, intuitiva devozione alle forti energie che confluiscono sull’isola dal Monte Baldo, dalla penisola di Sirmione, da Salò e da Riva del Garda, che la danza, la musica, il congiungimento delle mani fanno assorbire nell’intimità di chi sa ascoltare (info sul “Fiore Rosso”: Carla C. Colotti www.carlitamoonmother.com) Per prenotazioni, visite e info sull’Isola del Garda: cell. 328 3849226; info@isoladelgarda.com www.isoladelgarda.com