Vino & cultura alle Soaverie
E’ un punto d’incontro rutilante di eventi con appuntamenti imperdibili come “Il sabato del villaggio”, in programma alle Soaverie di Soave(Vr) da dicembre 2019 a Pasqua 2020 nella Sala del camino. Una bottega, un atelier, una sala del tè? Questo e altro sono le Soaverie - incastonate nel trecentesco Palazzo dei Conti Sanbonifacio in via Roma 17-, un ambiente speciale dove ritrovarsi per conversare, ascoltare, ammirare, gustare. Già Soave è una città - spettacolo: medioevale, enoica, performante, con quel vino Soave noto nel mondo, l’imponente castello scaligero e il borgo perimetrato dalle antiche mura, una sequenza di manifestazioni dedicate al vino, all’antiquariato fino al Festival letterario “Soave città del libro”: la prossima edizione si terrà dall’1al 5 aprile 2020, ospitato anche nella bottega-atelier. Sono un paesaggio materiale e simbolico, le Soaverie: bijoux, riproduzioni medioevali, vintage, quadri, libri e vino Bio di varie regioni, una scelta etica e commerciale di Maria Teresa Benetton, che gestisce e re-inventa di continuo lo spirito della sua bottega. Tra i libri presenti sugli scaffali, ci sono due opere edite da Delmiglio, nate per iniziativa della Benetton in collaborazione con gli autori: una monografia della pittrice soavese Maria Luisa Ruffo (alcuni quadri sono in mostra permanente nella Sala del Camino) e “Ruffo. Storia di una cantina che ha fatto la storia. Alle origini della vitivinicoltra veronese (1867-1977)”, ricerca storica di Ernesto Santi con la collaborazione dell’enologo Luigino Bertolazzi e della stessa Benetton: una ricostruzione puntuale, di grande interesse, della storica cantina e di quel mondo sulle cui spalle ha prosperato l’enologia degli ultimi decenni. Guardandosi intorno nella Sala del camino si notano quadri ad olio di spiccata sensorialità, che ritraggono paesaggi, personaggi, acqua, fiori, vino, con un linguaggio terso, luminoso, nessuna ridondanza, tutto significante. Autrice? Maria Teresa Benetton! E se volete soggiornare ai piedi del castello con vista sui vigneti ecco il B&B Relax a Soave (www.soaverie.com), che esprime il gusto accogliente della sua famiglia. Il programma de “Il sabato del villaggio” continua sabato 7 dicembre alle ore 17 con la conferenza del prof. Ernesto Santi sul tema “Un fiume per territorio”, corredata da immagini e mappe; sabato 14 ore 17 “E’sempre l’ora del tea” da accompagnare ai biscotti dei “vini di luce”, prodotti biologici realizzati nel rispetto dei ritmi e delle vibrazioni della natura. Sarà, il 14, un pomeriggio dedicato al ricordo dell’attore, regista, uomo di profonda cultura Roberto Puliero, scomparso di recente, con la recita di brani e poesie a cura della compagnia “La Barcaccia”. Per informazioni (ingresso libero, posti limitati, è gradita prenotazione) tel. 333 2175073
Mostre: a Vicenza ‘Ritratto di donna – Il sogno degli anni Venti – Lo sguardo di Ubaldo Oppi’
Basilica Palladiana Piazza dei Signori, Vicenza, ItaliaCon l’anteprima riservata ai giornalisti si è aperta il 5 dicembre a Vicenza la mostra “Ritratto di donna – il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi”. La rassegna, promossa dal Comune di Vicenza, curata da Stefania Portinari, è ospitata in Basilica Palladiana sino al 30 aprile 2020. Sette le sezioni in cui le oltre 120 opere provenienti dai più importanti musei del mondo sono state suddivise: un viaggio aperto dalla fiabesca e leggendaria ‘Giuditta’II di Klimt in prestito da Ca’ Pesaro di Venezia. Ecco quindi i capolavori di Felice Casorati, Pablo Picasso, Mario Sironi, Antonio Donghi, Guido Cadorin per dirne solo alcuni oltre naturalmente di Ubaldo Oppi nato a Bologna nel 1889 e morto a Vicenza nel 1942. Oppi qui racconta il suo percorso artistico sviluppatosi in viaggi tra Vienna, la Germania, la Russia e Parigi dove vive nel quartiere degli artisti a Montmartre. A Parigi conosce Modigliani allo sbando, ha un flirt con la modella Fernande Olivier, che lascia Picasso per fuggire con lui, viene rapito dai colori intensi e dalle pennellate fauves di Kees van Dongen, dai segni sinuosi di Matisse. Negli anni Venti crea affascinanti ritratti di donne, dalle Amiche all’amata moglie Delhy, che vengono acquistate in collezioni favolose. Dalla Biennale di Venezia al Salon d’Automne di Parigi, dal prestigioso Premio Carnegie a Pittsburgh alla Mostra della Secessione nel Glaspalast di Monaco di Baviera, è conteso da curatori e intellettuali. Oppi sa cogliere il nuovo ruolo che le donne assumono nell’Europa appena uscita dalla Prima Guerra Mondiale, sempre più autonome, seduttive e moderne. I capelli si accorciano come la lunghezza delle gonne, mentre la loro influenza nella società e nella cultura si fa sempre più intensa. Coco Chanel cambia la moda, Amelia Earhart attraversa in volo l’Atlantico, i balli di Josephine Baker incantano Parigi. Di questa donna differente, così diversa dal modello anteguerra, Oppi offre un ritratto magnetico ma non è il solo perché la nuova donna appare nella pittura di Casorati come di Cavalieri, come di Piero Marussig. Assolutamente padrone del loro tempo, quelle figure escono anche dalla cronaca per rievocare un mito, quello di donne fatali e potenti come le amazzoni o di muse ritratte in una magica sospensione, eternate nei valori di un seducente classicismo. “Questa mostra è un racconto appassionante - spiega Stefania Portinari, storica dell’arte, docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, curatrice della rassegna - scandito da intensi ritratti di donne. Espone le storie di artisti che hanno saputo creare capolavori magnifici, evocando anche le memorie della classicità e del Rinascimento. Gli anni Venti sono elettrizzati da un senso di modernità e cambiamento. Ubaldo Oppi ne è un protagonista assoluto, è uno dei pittori più famosi tra l'Europa e gli Stati Uniti: le sue opere vengono acquistate in collezioni favolose. Assieme a lui si stagliano nel panorama dell'arte protagonisti avvincenti, tra scandali e clamori”. Per l’occasione la Basilica Palladiana è stata dotata di un innovativo all’allestimento, progettato dall’architetto Antonio Ravalli, concepito per rendere il Salone sempre accessibile, visitabile e fruibile come monumento anche in occasione di esposizioni temporanee. La struttura così ideata ospiterà anche le prossime mostre vicentine in Basilica. Dopo ‘Ritratto di donna’, dal 5 dicembre 2020 al 5 aprile 2021, sarà la volta di “Rinascimento privato”, per la curatela di Guido Beltramini, Davide Gasparotto e Xavier Salomon. Chiuderà il ciclo, dall’11 dicembre 2021 al 18 aprile 2022, “Tebe nel Nuovo Regno”, affidata a Christian Greco. Vincenzo Beni
Trento Villaggio di Natale
Il villaggio del Natale a Trento Come e dove trascorrere gli ultimi giorni di vacanza? A Trento! Fino al 6 gennaio ecco il Villaggio del Natale con la Ruota Panoramica, l’officina degli elfi, la casa di Babbo Natale, gli animali della fattoria, i laboratori creativi per i bambini, il mercatino, la musica e molto altro ancora. Se c’è un luogo che più degli altri risuona di risate e allegria è piazza Santa Maria Maggiore, che durante il Mercatino di Natale di Trento, grazie agli eventi organizzati dal Comune di Trento, si trasforma nella Piazza dei Bambini! Per la gioia creativa dei bambini Qui sorge il Villaggio del Natale, un piccolo regno dove respirare aria di fiaba e vivere la magia del Natale fatta di emozioni, suoni e colori. Aperto dal giovedì alla domenica, il Villaggio del Natale ospita Babbo Natale, gli Amici Elfi e i Folletti del Bosco che aspettano grandi e piccini per trascorrere insieme momenti unici. Gli Amici Elfi e i Folletti del Bosco sono i protagonisti dell’Officina del Natale, una grande casa che ospita laboratori creativi, giochi e letture. I piccoli apprendisti potranno realizzare casette in legno per gli uccellini, cestini per le caramelle, alberelli e befane in feltro, veri gustosi biscotti di Natale. Tappa obbligata per tutti i bambini: la Casa di Babbo Natale, dove scrivere la letterina dei propri desideri da consegnare direttamente nelle mani di Babbo Natale arrivato dal Nord a bordo della sua meravigliosa slitta. Babbo Natale sarà felice di realizzare per ognuno un piccolo dono! Ad affascinare i bambini anche La fattoria degli animali dove poter osservare da vicino asini, cavalli, galline, pecore e caprette. E poi c’è il Mercatino tipico, dove tutta la famiglia può gustare i prodotti delle aziende agricole del territorio e godersi un'atmosfera che profuma di dolci fatti in casa e di altri tempi. Non può mancare il vero simbolo della festa del Natale: il Presepe, un'opera in legno realizzato dalle abili mani dall’artista gardenese Michael Demetz. Sopra la città con la ruota panoramica Naso all’insù e occhi spalancati… i più piccoli rimarranno incantati dalla grande ruota panoramica di piazza Dante, un emozionante tuffo nel cielo per ammirare dall’alto la città vestita a festa. Da non perdere, in Piazza Lodron, si può ammirare l’installazione artistica raffigurante i personaggi della Natività e del presepe, la cui ideazione, progettazione e realizzazione è opera degli studenti del Centro di Formazione Professionale Enaip di Villazzano e dell’Istituto d’Arte “A.Vittoria”. Mentre a Palazzo Geremia la mostra “A Natale. Un regalo. La stella. I presepi” mette in mostra presepi realizzati con svariate tecniche di lavorazione, attraverso la creatività di educatori e volontari, la collaborazione dell’associazione “Liberamente Insieme per ANFFAS Trentino” e del Comune, con il coinvolgimento diretto degli allievi delle strutture ANFFAS. Passeggiando da una piazza all’altra… e quando i più piccoli si stancano di camminare? Arriva il simpatico trenino di Natale. Dalla centrale piazza Duomo fino agli angoli più suggestivi del centro storico, attraverso le diverse fermate dislocate nella città, così mentre si viaggia i bambini ricaricano le energie! Feste in musica In omaggio alle feste: “#LA PIAZZA CHE SUONA.... a Natale”. A partire da sabato 23 novembre 2019 fino a lunedì 6 gennaio 2020 l’atmosfera di Piazza Duomo sarà arricchita ogni giorno da melodie natalizie trasmesse in filodiffusione, dall'antico al contemporaneo. Tanti sono anche i concerti dei corpi bandistici che faranno risuonare tra le vie della città il meglio del loro repertorio natalizio. Concerti natalizi anche nelle chiese di quartiere con grandi interpreti come Antonella Ruggiero, gruppi vocali di canto gregoriano, quartetti d’archi, gruppi jazz e gospel. Infine, per gli amanti della buona musica, da non perdere Cantantibus Organis, concerti natalizi sugli organi più belli della città. Tutte le informazioni su www.mercatinodinatale.tn.it e nelle pagine Facebook @mercatinodinataletrento, Instagram @nataletrento e Twitter @trentofiere; #nataletrento #MercatinodiNataleTrento #ioilluminotrento. Info: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi - Tel. 0461 216000 - www.discovertrento.it
Giulio Romano “Con nuova e stravagante maniera”
Torna in mostra a Mantova un suo grande artista, il più illustre allievo di Raffaello: Giulio Romano, pseudonimo di Giulio Pippi de' Jannuzzi (Roma, 1492 o 1499 - Mantova, 1546). Continua fino al 6 gennaio 2020 la mostra “Con nuova e stravagante maniera”. Giulio Romano a Mantova", nata dalla collaborazione tra il Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova e il Musée du Louvre di Parigi, dedicata al grande Giulio Romano e al suo modo straordinario di esercitare l'arte, in particolare a Mantova. Il progetto illustra il percorso artistico del Pippi, dagli inizi a Roma fino al successo nella città dei Gonzaga. Il multiforme ingegno si è felicemente compiuto in campi e attività quali l’architettura, la pittura, gli arazzi, l’oreficeria, accomunate nella disciplina del disegno, che esercitò fin da giovane in modo eccelso. Accanto alle opere del Louvre la mostra propone una selezionata raccolta di disegni, provenienti dalle più importanti collezioni museali italiane e straniere tra cui l’Albertina di Vienna, il Victoria & Albert Museum di Londra, la Royal Collection a Windsor Castle, oltre a dipinti, stampe e maioliche. Le più recenti tecnologie digitali ricreano, attraverso ricostruzioni 3D, oggetti e ambienti giulieschi. “L’iniziativa di Palazzo Ducale su Giulio Romano - afferma Peter Assmann, direttore del Complesso Museale Palazzo Ducale - vuole essere un grande evento culturale che mostri al mondo l’eccezionalità della figura storica del più celebre allievo ed erede di Raffaello. Maestro del Manierismo, Giulio Romano ha lasciato a Mantova testimonianze straordinarie del suo talento di pittore, architetto e uomo di cultura. “Con nuova e stravagante maniera”, con la prestigiosa collaborazione di una rinomata istituzione europea come il Louvre, rappresenta un’importante chance per la città: andare oltre la tradizionale concezione di mostra temporanea per riunire tutte le forze produttive locali intorno a Palazzo Ducale e rafforzare l’immagine di Mantova come città d’arte in Europa e nel mondo. Al di là della sua importanza culturale specifica si tratta di un’occasione per fare rete tutti insieme verso un unico grande obiettivo di crescita collettiva”. Nicola Karcher (da disegno di Giulio Romano): Venere e i putti Arazzo, Modena, Galleria Verolino “La mostra Con nuova e stravagante maniera. Giulio Romano a Mantova - sottolinea Jean-Luc Martinez, presidente e direttore del Musée du Louvre di Parigi -, che si svolgerà a Palazzo Ducale di Mantova nell’autunno 2019, è il frutto di un partenariato eccezionale tra il Musée du Louvre e il Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova. L’evento espositivo permetterà di presentare negli ambienti di Palazzo Ducale una scelta di settantadue fogli di Giulio Romano (1492 o 1499 – 1546) scelti all’interno del ricco fondo di disegni di mano dell’artista conservato al Louvre, il più importante oggi noto”. “La presentazione dei disegni del Louvre - prosegue Jean-Luc Martinez -, completata dalla scelta di un’ulteriore quarantina di opere provenienti da altre istituzioni, offrirà al pubblico la possibilità di percorrere tutta la carriera di Giulio Romano, l’allievo di Raffaello che fu maggiormente influenzato dal suo stile e dal suo modo di lavorare. Questi fogli saranno eccezionalmente messi a confronto con le opere finite allo scopo di illustrare la relazione che, all’epoca, legava il maestro, i collaboratori e gli allievi: tra questi ultimi possiamo citare Fermo Ghisoni, Rinaldo Mantovano e, soprattutto, Giovan Battista Bertani, colui che gli succederà nella direzione dei lavori in Palazzo alla sua scomparsa nel 1546”. www.giulioromanomantova.it
Giulio Romano Arte e Desiderio
Erotismo ammiccante, felice, intrigante, dal mondo classico al Rinascimento, si ammira a Palazzo Te di Mantova nella mostra Giulio Romano: Arte e Desiderio, fino al 6 gennaio 2020. L’esposizione, a cura di Barbara Furlotti, Guido Rebecchini e Linda Wolk-Simon, è parte integrante del programma di mostre ed eventi “Giulio Romano a Palazzo Te” (settembre 2019 – giugno 2020), promosso dalla Fondazione Palazzo Te e dal Comune di Mantova, organizzato e prodotto con la casa editrice Electa. La mostra indaga la relazione tra immagini erotiche del mondo classico e invenzioni figurative prodotte nella prima metà del Cinquecento in Italia. Concentrandosi sulla produzione di Giulio Romano, il percorso espositivo evidenzia la capillare diffusione di un vasto repertorio di immagini erotiche nella cultura artistica cinquecentesca e svela le influenze esistenti tra cultura alta e cultura bassa nella produzione di tali immagini. I preziosi oggetti esposti – provenienti da venti istituzioni italiane e straniere, tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York, l’Ermitage di San Pietroburgo, il Musée du Louvre di Parigi, il British Museum di Londra, il Rijksmuseum di Amsterdam, la Galleria Borghese di Roma, la Galleria degli Uffizi e il Museo del Bargello di Firenze – sottolineano il carattere giocoso, inventivo e a tratti sovversivo di queste invenzioni artistiche e dimostrano la flessibilità del soggetto erotico, utilizzato in opere che spaziano dai disegni ai dipinti, dalle sculture alle incisioni, dalle maioliche agli arazzi. Il tema della mostra, che offre al pubblico la possibilità di indagare un aspetto relativamente poco noto dell’arte del Rinascimento, è strettamente connesso al luogo che la ospita. Soggetti erotici e storie amorose sono infatti ricorrenti nelle sale di Palazzo Te, capolavoro indiscusso della carriera artistica di Giulio Romano. Il percorso si apre con la presentazione teatrale di una figura di Venere di marmo antica, già di proprietà di Giulio Romano e donata dall’artista al marchese di Mantova, Federico Gonzaga. L’opera esposta testimonia come la scultura antica ebbe un impatto fondamentale sull’immaginazione degli artisti attivi nel Cinquecento a Roma, in particolare Raffaello e Giulio Romano, e fornì loro lo stimolo per la creazione di nuove opere dal carattere scopertamente sensuale. La prima sezione illustra la produzione giovanile di Giulio al tempo della sua attività nella bottega di Raffaello, e in particolare il suo intervento nella decorazione della stufetta del Cardinal Bibbiena nel Palazzo Vaticano (1515-1516), e nella Loggia di Psiche alla Villa Farnesina a Roma. La seconda sezione è dedicata a I Modi, una serie di 16 immagini pornografiche, probabilmente ispirate a fonti antiche, che furono disegnate da Giulio Romano, incise da Marcantonio Raimondi e accompagnate da sonetti licenziosi composti da Pietro Aretino. La sezione intitolata Arte e Seduzione presenta una copia antica e particolarmente fedele della Fornarina di Raffaello, probabilmente realizzata da Raffaellino del Colle, un collaboratore di Giulio Romano, e il Ritratto di cortigiana di Giulio stesso, sempre ispirato al famoso ritratto erotico raffaellesco. A seguire, la sala dedicata a Gli amori degli dei dimostra, attraverso disegni e incisioni, la grande fortuna collezionistica di cui godettero i soggetti erotici nel Cinquecento quando venivano mascherati dietro la più accettabile apparenza di una storia mitologica e giustificati come traduzioni in immagini di invenzioni letterarie e poetiche. La quinta sezione costituisce il cuore della mostra ed è dedicata al quadro monumentale di Giulio Romano intitolato i Due Amanti, conservato all’Ermitage, il quale potrebbe essere stato realizzato poco prima dell’arrivo dell’artista a Mantova, nel 1524, e condotto nella città dei Gonzaga per il marchese Federico. Affiancano il dipinto due opere di eccezionale importanza artistica, affini ai Due Amanti per soggetto e cronologia: un arazzo – spettacolare per dimensioni e preziosità dei materiali – con Mercurio ed Erse, ispirato a un’invenzione di Raffaello per la Villa Farnesina, in prestito dal Metropolitan Museum of Art di New York, e un raffinato cartone di grandi dimensioni preveniente dal Louvre raffigurante Giove e Danae, di mano di Perino del Vaga – un altro collaboratore di Raffaello – che dovette servire da modello per un arazzo (ora perduto) realizzato su commissione di Andrea Doria, parte di una serie dedicata agli amori clandestini di Giove. Il tema degli amori clandestini di Giove torna nell’ultima stanza dell’esposizione, dove un grande cartone raffigurante gli amori di Giove e Leda ispirato a una invenzione di Michelangelo e la sensuale Danae di Correggio, commissionata da Federico Gonzaga nel 1530-1532, attestano come gli artisti cinquecenteschi si siano cimentati nel campo della pittura di soggetto erotico in competizione con la scuola di Raffaello. Il progetto di allestimento è a cura di Lissoni Associati. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Electa. www.giulioromanomantova.it www.fondazionepalazzote.it
Rds e Rigoni Asiago rendono dolce un we a Prato Nevoso
Prato Nevoso Conca - Chalet Rosso, Prato Nevoso, Cuneo, ItaliaQuando la neve si fa…’dolce’, protagonista non può che essere la vicentina Rigoni di Asiago l’azienda dolciaria montana specializzata nel lavorare esclusivamente materie prime biologiche di alta qualità che sulle piste di Prato Nevoso sabato 25 e domenica 26 gennaio sarà partner del secondo week end invernale firmato RDS, il “Rds play on tour 2020”, il format musicale dell’inverno italiano di Radio Dimensione Suono. Dopo la partecipazione al Rds play di Folgaria, ora sulle Alpi Liguri, in provincia di Cuneo, Rigoni, nella sua postazione realizzata nel villaggio bianco RDS, offrirà spuntini e merende con una delle delizie più amate da grandi e piccoli: la Nocciolata. Anzi, non una ma tre delizie. Infatti la morbida e golosa crema di nocciole, biologica al 100% e preparata con materie prime di altissima qualità, è realizzata in tre versioni: Classica, Senza Latte (adatta anche agli intolleranti e ai vegani) e Bianca, con il 30% in meno di zuccheri rispetto alle altre creme che si trovano sugli scaffali della grande distribuzione. Tutte senza additivi e senza olio di palma. Per la gioia dei più piccoli ci sarà anche Skiro, il simpatico scoiattolo che distribuirà samples e gadgets e giocherà e si farà fotografare con i baby sciatori. Nata nel 1923 con la produzione familiare di miele Rigoni è andata sviluppandosi negli anni Settanta e quindi aprendo il nuovo stabilimento produttivo sull’Altopiano di Asiago negli anni Novanta, che permetto lo sviluppo dell’industria che negli anni Duemila inaugura il nuovo centro logistico ad Albardo d’Adige, nel veronese, che dal 2017 ospita anche le nuova linea produttiva esclusivamente della Nocciolata. Vincenzo Beni
Itinerando a Padova
Andare, vedere, provare, sentire, con il corpo in movimento e l’animo gioioso. E’ il senso di ITINERANDO per il turismo, che si terrà da venerdì 31 gennaio a domenica 2 febbraio 2020, alla Fiera di Padova. Tanti gli eventi in calendario per la prima fiera in Italia del turismo esperienziale. Ospiti d’eccezione racconteranno in prima persona le loro esperienze di viaggio nei Talk, speciali momenti di confronto e dibattito. Si parte venerdì 31 gennaio 2020 con Vittorio Brumotti, mentre sabato 1° febbraio 2020 sarà la volta di Patrizio Roversi e domenica 2 febbraio 2020 della blogger Manuela Vitulli e di Sergio Davi, skipper professionista e gommonauta, esperto di navigazione oceanica d’avventura. L’inaugurazione ufficiale della fiera sarà sabato 1° febbraio 2020 alle 12 con un ospite d’eccezione, la madrina della fiera Licia Colò, che taglierà il nastro di Itinerando al termine del talk “Il viaggio è vita”. Itinerando mostra tutte le dimensioni del viaggio. Si spazia dalle destinazioni al cicloturismo, dal CamperExperience al BoatExperience, dal food con le incredibili Nonne chef dalla Basilicata alla solidarietà di Marco Polo Team con il Cuamm. Esperienze uniche da vivere e condividere con i protagonisti di Itinerando. TUTTI GLI APPUNTAMENTI Venerdì 31 gennaio 2020, apertura alle ore 12. Alle ore 15.00 appuntamento con il primo Talk della manifestazione: Brumotti Experience. Il campione del mondo di bike trial 2006, detentore di 10 Guinness World Record, a Itinerando si farà riconoscere tra gli stand, invitando gli operatori a raccontare le loro proposte di viaggio, trasmesse direttamente su un led wall, protagonista dell’arena al centro della fiera. L’acrobata delle 2 ruote, inviato di Striscia la notizia, Vittorio Brumotti racconterà la sua personale esperienza di viaggio, sempre in bici, confrontandosi con realtà che propongono un turismo esperienziale come l’Ente Parco Delta del Po, il Parco di Pantelleria, Vicenza E’ e Grisignano Green Tour. Interverranno Federico Barbierato, sindaco di Abano Terme e Corrado Matera, assessore al Turismo Regione Campania Sabato 1° febbraio alle ore 12.00 inaugurazione ufficiale della fiera. A tagliare il nastro di Itinerando la madrina della fiera, Licia Colò con Giorgio Palmucci presidente Enit, Monsignor Liberio Andreatta e Antonio Barreca direttore generale Federturismo. Divulgatrice di tematiche legate all’ambiente e celebre conduttrice di trasmissioni televisive sul mondo dei viaggi, Licia Colò è la madrina di Itinerando. Oggi conduttrice de “Il Mondo Insieme” su TV2000 e di “Eden, un pianeta da salvare” su La7A Itinerando sarà protagonista del talk “Il Viaggio è Vita” in programma sabato 1° febbraio 2020, alle ore 10.00, dove parlerà della sua esperienza di viaggiatrice, coinvolgendo spettatori e ospiti. Alle ore 14.00 "La simbiosi tra turismo e ambiente passa anche attraverso il gioco", talk a cura di AICS - Commissione Nazionale Ambiente. Ospite d’eccezione alle ore 15.00: Patrizio Roversi sarà protagonista del talk “Turismi per caso”. Il suo modo di raccontare il viaggio, chiaro e divertente, ha dato vita a uno dei format più longevi e riusciti della televisione italiana. Turisti per caso è diventato poi anche un sito e una rivista, ma soprattutto un modo di vedere e vivere il viaggi. Gli appuntamenti di domenica 2 febbraio iniziano alle ore 10.00 con #ESPERIENZEINVAGGIO, Manuela Vitulli Show. La popolare blogger si confronterà con realtà turistiche che propongono viaggi esperienziali molto suggestivi, come Cala Molinella ecoresort in Puglia, la Basilicata con le sue Nonne chef e le proposte dell’ente per il turismo sloveno. Alle ore 11.00 l’arena della fiera ospiterà il talk “Chiamale se vuoi…emozioni di viaggio”, con Ludovica Casellati direttore viagginbici.com founder Luxury Bile Hotels e Luca Lazzari di Radio Padova. Innovation Village è il cuore innovativo di Itinerando. Qui durante i tre giorni della fiera si incontreranno i protagonisti dell’innovazione. 10 selezionate start up del settore presenteranno le proprie idee e i propri progetti: soluzioni che guardano avanti, importanti opportunità di sviluppo e business. Alle ore 14.00 sarà la volta del talk Sergio Davì Show – Le avventure oceaniche in gommone. Skipper professionista e gommonauta esperto di navigazione oceanica d’avventura, a Itinerando racconterà le sue avventure in gommone e la sua esperienza nell’ultima traversata Palermo-New York. Alle ore 16.00 la fiera sarà animata dai Balli ladini del gruppo Ladin del Poi. Un modo diverso di conoscere le tradizioni della montagna bellunese. Nonne chef, tutti i sapori della Basilicata. Promuovere i piatti della tradizione e tenerli vivi trasmettendoli alle nuove generazioni. E’ questo l’obiettivo delle Nonne Chef, una istituzione vera e propria della Basilicata! Un gruppo di simpatiche nonne social che hanno deciso di promuove i piatti che da sempre hanno cucinato a casa. Ma non solo. Propongono una cucina antispreco, spiegano come ridurre i passaggi che vanno dal campo alla tavola e organizzano workshop per trasmettere alle nuove generazioni le antiche ricette della cucina contadina perché la tradizione viene dal passato, si coltiva nel presente, per poi germogliare in chi rappresenta il futuro. In moto per l'Africa Marco Polo Team e Medici con l’Africa - Cuamm presentano a Itinerando il nuovo progetto “In moto con l’Africa”, un’iniziativa di grande spirito umanitario e internazionale, che prevede la fornitura di motoambulanze in Africa. Nel corso di Itinerando Marco Polo Team di “In moto con l’Africa”, appena rientrato dalla Sierra Leone per una missione con il Cuamm a supporto del progetto, racconterà la sua avventura al seguito di queste motoambulanze. Marco Polo Team presenterà inoltre nel suo stand di Itinerando “Il mondo in moto”, uno straordinario viaggio attorno al pianeta attraverso i racconti e i filmati del team. Info: itinerandoshow@padovafiere.it – www.itinerandoshow.com #itinerando #itinerando2020
Isola del Garda.Delle donne e degli ispirati
Dal lago profondo, agli scorci esotici; da draghi e aquile alla villa neogotica-veneziana protesa verso il cielo. E il distacco dalla terraferma, la breve crociera sull’acqua, l’approdo in un paradiso perduto e ritrovato, lungo millenni di storia, scanditi da tombe romane conservate nel Museo bresciano di Villa Giulia; vestigia longobarde e carolinge; celebri presenze come quelle di San Francesco (che piantò per primo gli agrumi sul Garda), Sant’ Antonio da Padova, Dante, San Bernardino da Siena e pure dei pirati! Quest’isola lunga e stretta come una nave, dimora di frati, aristocratici, generali napoleonici, artisti e letterati è di proprietà della famiglia Cavazza. Dal 2002 l’hanno aperta al pubblico, deliziando la sensibilità degli ospiti con il loro patrimonio storico, artistico, paesaggistico e “strettamente personale”. L’isola affiora dalle acque di pertinenza del comune di S. Felice del Benaco, si raggiunge salpando dai porti di Gardone, Barbarano, Salò, Garda, Bardolino e Manerba fino all’attracco al porticciolo, accolti da olivi secolari e piccole sculture a forma di drago e aquila, che campeggiano nello stemma della famiglia Borghese. Il percorso - tra terrazzamenti e boschetti di sempreverdi, fioriture di stagione come la splendida rosa Lady Hillingdon, limonaie e aranceti d’intenso bouquet, capperi abbarbicati sui muri - conduce fino alle celle conventuali del 1400. Mentre lo sguardo raggiunge le rive di Sirmione, Bardolino, Garda e San Vigilio, alte palme, agavi e boungavillea aprono il sipario sull’elegante Villa Borghese Cavazza, complesso di edifici su sette livelli, a ridosso di un promontorio. Meraviglioso il momento del relax, con aperitivo e assaggi di prodotti locali serviti nella panoramica terrazza. Isola delle donne E’ chiamata così per la genealogia femminile degli ultimi due secoli, animata da autentico I care che continua oggi con Alberta Cavazza. Dopo vari passaggi di proprietà, la rinascita dell’isola avvenne con l’acquisizione da parte del Conte Luigi Lechi di Brescia (1817) che vi installò anche una tipografia, cui succedette il Barone Scotti che la rivendette al Duca Gaetano de Ferrari di Genova e a sua moglie, l'Arciduchessa russa Maria Annenkoff, nobildonna da romanzo. Tra il 1880 e il 1900 i nuovi proprietari realizzarono il parco, importando terra fertile e piante esotiche. Al posto di villa Lechi fu edificata la villa in stile neogotico-veneziano tra il 1890 e il 1903, realizzando il sogno dell’Arciduchessa di una Venezia mignon sul Garda. Alla sua morte, subentrò la figlia Anna Maria - sposa del Principe Scipione Borghese di Roma - che ebbe molta cura del parco e dei ricordi di famiglia. Nel 1927 ne divenne proprietaria la figlia Livia, sposata con il Conte Alessandro Cavazza di Bologna, che la lasciò al figlio Camillo e, dopo la sua morte, fu ereditata dalla moglie Lady Charlotte Talbot d’Inghilterra e dai loro sette figli, tra cui Alberta. L’isola degli ispirati Lo spirito contemplativo abita qui, fin dagli eremiti francescani della prima metà del Duecento, tra scalette e stretti sentieri, un boschetto di pini e cipressi, l’acqua verde smeraldo dietro la villa, piante palustri con radici aeree, fioriture di rose, iris, lavande, il paesaggio tropicale di agavi, cycas e le grandiose palme delle Canarie. Nel parterre davanti alla villa, siepi di bosso sapientemente modellate raffigurano il giglio araldico dei de Ferrari. Più in là, ecco il prato con casetta delle fate, il luogo dove meditare con la potenza leggendaria del “Fiore Rosso”, radicato nel Garda come antica sapienza trasmessa per via femminile. E’ una laica, intuitiva devozione alle forti energie che confluiscono sull’isola dal Monte Baldo, dalla penisola di Sirmione, da Salò e da Riva del Garda, che la danza, la musica, il congiungimento delle mani fanno assorbire nell’intimità di chi sa ascoltare (info sul “Fiore Rosso”: Carla C. Colotti www.carlitamoonmother.com) Per prenotazioni, visite e info sull’Isola del Garda: cell. 328 3849226; info@isoladelgarda.com www.isoladelgarda.com
Parco Sigurtà delle meraviglie
Riaperto il Parco Giardino Sigurtà, già premiato come Secondo Parco Più Bello d’Europa e custode di fioriture di impareggiabile bellezza, che si trova a Valeggio sul Mincio (Verona). Ho visitato quel giardino in tutte le stagioni, scandite dalle fioriture. Un milione di tulipani colorano i tappeti erbosi all’inizio di primavera; iris gialli, arancione e viola accompagnano i visitatori lungo il viale da aprile. A maggio, le rose rifiorenti fino a settembre punteggiano il viale loro dedicato, in prospettiva sul castello scaligero di Valeggio. Poi dalie, canna indica fino alle distese delle ninfee, che tingono gli speccchi d’acqua di rosa, rosso, ciclamino. E fior di loto, ortensie, zinnie, hibiscus…fino al foliage autunnale di aceri, topinam-bur, ginkgo, le chiome cangianti in ogni sfumatura di giallo, rosso, marrone. Al momento, infatti, sono in fiore 30.000 rose antiche, in due varietà, sul famoso Viale delle Rose, peonie dai mille colori, centinaia di iris, e ci si può concedere una rilassante passeggiata fiorita di 400 metri con fiori di allium dalle note viola; senza dimenticare i prati smeraldini brillano nella loro bellezza. Oltre a concedersi una rigenerante camminata nei 600.000 metri quadrati del Parco, custodi di alberi secolari come la Grande Quercia, vedute mozzafiato e mete di interesse come il Labirinto, sono attivi i servizi di noleggio golf-cart elettrici e di biciclette elettriche e muscolari (che prevedono continui cicli di sanificazione dei mezzi), oltre alla possibilità di fare un tour sul trenino panoramico, rispettando le norme igieniche di distanziamento sociale. Per gli amanti dello sport è possibile scoprire le bellezze del Parco in sella alla propria due ruote ecologica. È attivo anche il servizio bar al chiosco Iris, a pochi metri dall’entrata, dove sono state collocate barriere di plexiglass a protezione. Per accedere al Parco, è obbligatorio indossare la mascherina, lavarsi e disinfettarsi spesso le mani (è in dotazione ai visitatori un dispenser alla biglietteria), evitare gli assembramenti, mantenere la distanza di almeno un metro da altre persone, evitare di stringere mani, non toccarsi il viso e tossire e starnutire nel gomito. All’interno del Parco sono stati collocati dei cartelli descrittivi per dare ai visitatori indicazioni sul rispetto delle regole di sicurezza sanitaria. Inoltre la Biglietteria ed altri ambienti del Parco Giardino Sigurtà vengono sottoposti a cicli di sanificazione. È consigliato l’acquisto del biglietto di entrata online (ticket.sigurta.it) in modo da evitare code e assembramenti all'ingresso. La direzione, comunque, si riserva di far rispettare il distanziamento. Il Parco sarà aperto tutti i giorni, festivi inclusi, fino all’8 novembre 2020: per sei mesi, quindi, si possono ammirare le sue meraviglie botaniche e storiche Per ulteriori informazioni sul Parco: www.sigurta.it
Presentazione “Puri Cristiani. I Catari dal Piemonte alla Sicilia”
Due Torri Hotel di Verona Piazza Sant'anastasia, 4, Verona VR, ItaliaFestival letterario di Soave domenica 28 maggio ore 10.30 e 7 giugno ore 18.30 al Due Torri Hotel di Verona. Viaggiando in straordinari luoghi e memorie d’Italia, là dove il daimon l’ha portata, l’autrice ha ritrovato le storie dei Catari e visitato gli stessi luoghi con il pathos del ricordo e l’intenzione di divulgarne la memoria. E’ incredibile quante notizie si trovano mentre si cerca qualcos’altro. Partita dalle vicende dei Patarini a Verona e sul lago di Garda, ha scrutato orizzonti sempre più lontani, dalla Francia alla Sicilia. A domande di senso compiuto, sono arrivate risposte adeguate a sciogliere enigmi e illuminare storie sepolte per ottocento anni in varie città. A cominciare dalla piemontese Roccavione soprannominata Nidus haereticorum, dove permane il senso della storia dei Catari e degli Occitani nella rocca e in edifici sacri e laici; l’umbra Orvieto e l’intrico di miracoli, assassinii, ribellioni, lotte tra guelfi e ghibellini di cui rimasero vittime gli stessi Patarini; la calabrese Guardia Piemontese e il genocidio dei Valdesi nel 1561, pure loro martiri dell’Inquisizione, di cui si conserva memoria nel museo e nelle manifestazioni annuali; la siciliana Montalbano Elicona con il castello di Federico III che ospitò i Beghini, i Catari di Spagna al suo seguito e i fraticelli fuggiti dall’Italia centrale, fino alla magia dei megaliti dell’Argimusco. Una galleria fotografica visibile attraverso Qr code invita il lettore a visitare quei luoghi sorprendenti. SCHEDA Editore: Cierre Grafica Data di pubblicazione: 6 maggio 2023 EAN: 9788832102765 ISBN: 8832102765 Pagine: 144 Formato: brossura Costo £ 15