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Mostre: a Vicenza ‘Ritratto di donna – Il sogno degli anni Venti – Lo sguardo di Ubaldo Oppi’
Dicembre 6, 2019 @ 10:00 am - Aprile 13, 2020 @ 6:00 pm
13,00€Con l’anteprima riservata ai giornalisti si è aperta il 5 dicembre a Vicenza la mostra “Ritratto di donna – il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi”. La rassegna, promossa dal Comune di Vicenza, curata da Stefania Portinari, è ospitata in Basilica Palladiana sino al 30 aprile 2020.
Sette le sezioni in cui le oltre 120 opere provenienti dai più importanti musei del mondo sono state suddivise: un viaggio aperto dalla fiabesca e leggendaria ‘Giuditta’II di Klimt in prestito da Ca’ Pesaro di Venezia. Ecco quindi i capolavori di Felice Casorati, Pablo Picasso, Mario Sironi, Antonio Donghi, Guido Cadorin per dirne solo alcuni oltre naturalmente di Ubaldo Oppi nato a Bologna nel 1889 e morto a Vicenza nel 1942.
Oppi qui racconta il suo percorso artistico sviluppatosi in viaggi tra Vienna, la Germania, la Russia e Parigi dove vive nel quartiere degli artisti a Montmartre. A Parigi conosce Modigliani allo sbando, ha un flirt con la modella Fernande Olivier, che lascia Picasso per fuggire con lui, viene rapito dai colori intensi e dalle pennellate fauves di Kees van Dongen, dai segni sinuosi di Matisse.
Negli anni Venti crea affascinanti ritratti di donne, dalle Amiche all’amata moglie Delhy, che vengono acquistate in collezioni favolose. Dalla Biennale di Venezia al Salon d’Automne di Parigi, dal prestigioso Premio Carnegie a Pittsburgh alla Mostra della Secessione nel Glaspalast di Monaco di Baviera, è conteso da curatori e intellettuali. Oppi sa cogliere il nuovo ruolo che le donne assumono nell’Europa appena uscita dalla Prima Guerra Mondiale, sempre più autonome, seduttive e moderne. I capelli si accorciano come la lunghezza delle gonne, mentre la loro influenza nella società e nella cultura si fa sempre più intensa. Coco Chanel cambia la moda, Amelia Earhart attraversa in volo l’Atlantico, i balli di Josephine Baker incantano Parigi. Di questa donna differente, così diversa dal modello anteguerra, Oppi offre un ritratto magnetico ma non è il solo perché la nuova donna appare nella pittura di Casorati come di Cavalieri, come di Piero Marussig. Assolutamente padrone del loro tempo, quelle figure escono anche dalla cronaca per rievocare un mito, quello di donne fatali e potenti come le amazzoni o di muse ritratte in una magica sospensione, eternate nei valori di un seducente classicismo.
“Questa mostra è un racconto appassionante – spiega Stefania Portinari, storica dell’arte, docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, curatrice della rassegna – scandito da intensi ritratti di donne. Espone le storie di artisti che hanno saputo creare capolavori magnifici, evocando anche le memorie della classicità e del Rinascimento. Gli anni Venti sono elettrizzati da un senso di modernità e cambiamento. Ubaldo Oppi ne è un protagonista assoluto, è uno dei pittori più famosi tra l’Europa e gli Stati Uniti: le sue opere vengono acquistate in collezioni favolose. Assieme a lui si stagliano nel panorama dell’arte protagonisti avvincenti, tra scandali e clamori”.
Per l’occasione la Basilica Palladiana è stata dotata di un innovativo all’allestimento, progettato dall’architetto Antonio Ravalli, concepito per rendere il Salone sempre accessibile, visitabile e fruibile come monumento anche in occasione di esposizioni temporanee. La struttura così ideata ospiterà anche le prossime mostre vicentine in Basilica. Dopo ‘Ritratto di donna’, dal 5 dicembre 2020 al 5 aprile 2021, sarà la volta di “Rinascimento privato”, per la curatela di Guido Beltramini, Davide Gasparotto e Xavier Salomon. Chiuderà il ciclo, dall’11 dicembre 2021 al 18 aprile 2022, “Tebe nel Nuovo Regno”, affidata a Christian Greco.
Vincenzo Beni
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