Festa del Marrone di San Zeno Dop
Aria frizzante e panorami incantevoli sul Monte Baldo monti e il Garda incorniciano la stagione del Marrone di San Zeno Dop che si prospetta ottima per qualità e quantità. La produzione, calcolata quest’anno sui 300 quintali, gran parte dei quali biologici, è coltivata in circa 200 ettari in alcuni Comuni, a partire da San Zeno di Montagna, situati dai 250 ai 900 mt. s.l.m. nella zona fra il Lago di Garda e il Monte Baldo, in provincia di Verona.
Il modo migliore per degustare il Marrone e scoprire le sue particolarità è partecipare alla 19^ edizione della Festa del Marrone di San Zeno Dop, e alla Festa delle castagne – Mostra Mercato dei marroni – che ha raggiunto il 50° anniversario. Fitto il programma degli appuntamenti che per tre fine settimana, il 22/23, 29/30/31 ottobre, 1 e 5/6 novembre 2022, darà ai partecipanti la possibilità di acquistare i Marroni direttamente dai produttori in retine chiuse con apposito sigillo, degustarli arrosto o lessati oppure come ingrediente principale di piatti tipici accompagnati dalla birra alle castagne e dai vini locali. Non mancherà il minestrone di marroni, ricetta tradizionale a base di verdura, fagioli e marroni.
“L’annata quest’anno è positiva, nonostante la siccità, con la raccolta in anticipo di sette/dieci giorni. Per fortuna, le piogge di agosto hanno permesso la corretta formazione del frutto”, spiega il presidente del Marrone di San Zeno Dop Simone Campagnari che aggiunge “Il luogo ideale per assaggiare il Marrone e per acquistarlo è proprio la manifestazione che si tiene ogni anno. La bellezza dei luoghi, la vista sul Baldo e sul Lago di Garda, fanno da cornice alla celebrazione di una coltura antica e tradizionale. Nella comunità del Monte Baldo la castanicoltura ha rappresentato nei secoli passati una risorsa economica importante con i primi riferimenti storici sulla coltivazione del castagno che risalgono al Medioevo. È intorno al 1920 che la coltura si è sviluppata come produzione più razionale e attenta. Gli alberi sono secolari ed è preferibile recuperare i vecchi anziché piantarne di nuovi poiché ci vogliono circa venti anni per andare in produzione: chi pianta castagni lo fa per i figli perché saranno loro a raccoglierne i frutti”. “Un’altra coltura significativa del luogo – aggiunge Campagnari – è quella della noce che si coltiva in circa dieci ettari, venduta durante la manifestazione del Marrone si può conservare per un anno intero”.
La denominazione di origine protetta Marrone di San Zeno ha ottenuto la registrazione europea nel 2003 e nello stesso anno si è costituito il Consorzio di Tutela del Marrone che riunisce oggi quaranta soci. Il Consorzio si propone di difendere e tutelare la produzione e il commercio del Marrone di San Zeno Dop, l’uso della sua denominazione e di promuovere ogni iniziativa intesa a salvaguardarne la tipicità e le caratteristiche peculiari.
Il frutto e la raccolta
Il Marrone si presenta con una forma ellissoidale e con una caratteristica buccia sottile, lucida e di colore marrone chiaro con striature più scure. Dopo la raccolta, che può essere a mano o con mezzi meccanici, i ricci sono accumulati per un periodo tra i dieci e quindici giorni così da permettere una leggera fermentazione che fa maturare il frutto e lo fa durare nel tempo (Ricciaia). Un’altra tecnica di maturazione (Novena) prevede l’inserimento dei Marroni in un contenitore d’acqua per nove giorni durante i quali avviene una leggera fermentazione che fa maturare i frutti come nella ricciaia. I Marroni asciugati e calibrati vengono scelti e inseriti in apposite reti chiuse.
Il Marrone in cucina – AAA cercasi la sua anima gemella
È l’olio extravergine d’oliva del Garda il prodotto che meglio si abbina in cucina al Marrone di San Zeno Dop proposto nel piatto Marroni di San Zeno bolliti con olio del Garda e vaniglia. Lo ha decretato la giuria di giornalisti e food blogger riuniti alla Taverna Kus dove lo chef Stefano Lorenzi ha proposto cinque piatti con un ingrediente locale.
Il Marrone di San Zeno Dop è versatile e può essere consumato in piatti sia dolci che salati. La Taverna Kus di San Zeno di Montagna propone, durante il periodo della Festa, un menu a base di castagne e Marroni.
Proposte in competizione:
1) Ingrediente: coniglio – Fagottino di coniglio allevato a fieno con marroni di San Zeno e verza
2) Ingrediente: verdure – Minestrone di marroni di San Zeno
3) Ingrediente: formaggio – Formaggi di capra e di latte vaccino con mostarda di pere e marrone di San Zeno
4) Ingrediente: olio extravergine Garda Dop – Marroni di San Zeno bolliti con olio del Garda e vaniglia
5) Ingrediente: mirtilli – Bignè di cacao ripieno di ganache montata ai marroni e cuori di mirtillo su spaghetti ai Marron Glacé e sorbetto al mandarino
Ad accompagnare i piatti è il vino Monte Baldo Bardolino Doc, presentato dal presidente del Consorzio di Tutela del Bardolino Franco Cristoforetti. A presentare l’olio Garda Dop è stato Gianfranco Devoti dei Piccoli produttori di Castelletto di Brenzone. I formaggi sono del Caseificio Biologico Ca’ Verde di Oppeano.
Per conoscere le attività della Festa, è possibile seguire i social network.
Facebook: Consorzio del Marrone di San Zeno Dop, Instagram: marrone_san.zeno_dop
Claudia Farina
Giornalista e scrittrice, vive a Verona. Specializzata in stampa turistica, cultura del vino ed eresie medioevali, è direttrice della rivista Gardamore. Ha scritto articoli e libri inerenti il lago di Garda, l’Africa, il Medio Oriente e altri Paesi. Collabora con VeraClasse-Travel &Lifestyle Magazine e Food Travel Verde Gusto. Fa parte di varie Associazioni tra cui Le Donne del vino; Wigwam (Rete associativa per lo sviluppo equo, solidale e sostenibile delle Comunità locali); Fidapa (Federazione italiana donne arti professioni affari ); Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori di vino). Ultimi libri pubblicati: “Sull’onda. Intrecci d’amore e di viaggio” Delmiglio editore; per Cierre Grafica ha scritto “Catari sul Garda. Maddalena l’apostola e il vescovo donna”; “La svolta nei racconti di dieci donne”; “Boni Homini. Sulle tracce dei Catari e di Maria Maddalena”; “Puri Cristiani. I Catari dal Piemonte alla Sicilia”.